venerdì 1 giugno 2007

Leggiamo su www.irci.it e volentieri riportiamo di questa interessante presenza del principale istituto scientifico della dispora a Genova Nervi con Bruno G. Sanzin futurista triestino a cura del direttore dell'Istituto Piero Delbello:

Importante presenza dell’I.R.C.I. di Trieste con la presentazione in anteprima dell’ultima produzione editoriale “Bruno G.Sanzin - Futurista Triestino”.

Futurismo ed Architettura simbolica alla Wolfsoniana per la settimana della cultura di Genova.

Il Direttore Piero Delbello presenterà il volume assieme a Paolo Sanzin. Previsto anche un intervento del fondatore Micky Wolfson.

In occasione della IX edizione della Settimana della Cultura che, promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali, si svolgerà nel capoluogo ligure dal 12 al 20 maggio 2007, la Fondazione Wolfson Mitchell ospiterà due importanti appuntamenti culturali.

Il primo, in programma martedì 15 maggio alle ore 18.00, è dedicato a Bruno G. Sanzin, esponente di spicco del futurismo giuliano, in occasione della recente pubblicazione di due volumi a lui dedicati: l’edizione di tutte le sue poesie dal 1923 al 1942, curata da Enrica Mezzetta dell’Università Cattolica di Milano, e la sua biografia, a cura del figlio Paolo, edita dall’Istituto regionale per la cultura Istriano-fiumano-dalmata di Trieste (IRCI). A parlare dei volumi e di Sanzin, aeropoeta record di Chiavari, interverranno oltre agli autori, Giorgio Baroni dell’Università Cattolica di Milano, Piero Delbello dell’IRCI di Trieste e Micky Wolfson.

Bruno Giordano Sanzin (Trieste 1906 – 1994), scrittore e poeta, aderisce giovanissimo al futurismo. La sua prima opera è del 1924, Marinetti e il futurismo: la collaborazione e l’amicizia con Marinetti proseguiranno senza interruzioni sino alla morte di quest’ultimo, diventando Sanzin il suo portavoce e il rappresentante ufficiale del movimento a Trieste. Nel 1925 Le sue Tavole panoramiche sono esposte alla Mostra futurista di Palazzo Madama a Torino e viene inserito nell’antologia I nuovi poeti futuristi curata da Marinetti. La sua produzione di scrittore si evidenzia nelle numerose pubblicazioni uscite nel corso degli anni Trenta: Infinito (parabola cosmica) con copertina di Enrico Prampolini nel 1933, Accenti e quote, parole in libertà con copertina e linoleumgrafie di Claris nel 1935, il romanzo Ottimismo ad ogni costo nel 1938, il saggio Benedetta aeropoetessa aeropittrice futurista nel 1939, Fiori d’Italia aeroprofumi futuristi - parole in libertà nel 1942. La sua attività è multiforme: collabora a numerosi giornali e riviste, organizza e partecipa a mostre, manifestazioni culturali, serate futuriste, scrive per il teatro, si occupa di urbanistica, architettura, arredamento e fotografia, nel novembre 1931 conquista il titolo di “poeta record” con una composizione parolibera che viene declamata dall’amico Escodamè al Circuito di poesia di Chiavari. Nel 1942 interrompe l’attività letteraria e organizzativa per riprenderla circa trent’anni dopo. Nel 1976 pubblica la sua autobiografia Io e il futurismo, un contributo fondamentale per la conoscenza del movimento futurista giuliano e della sua opera. Nel frattempo ordina in archivio la sua ampia raccolta di documenti sull’attività futurista: i materiali sono utilizzati per la mostra Il Futurismo e Trieste del 1969.

La presentazione in anteprima nazionale dell’ultima fatica editoriale dell’I.R.C.I., anrticipa la presentazione ufficiale che è in programma entro il mese a Trieste ed è degna cornice per lanciare un lavoro inedito, bello ed accurato.

Scrive Piero Delbello nella sua introduzione al volume: “Al di là delle facili, anche se forse non da tutti condivisibili, affermazioni, leggere ed apprendere traverso il lavoro di Paolo Sanzin, la vicenda dei futuristi giuliani, significa andare oltre ciò che gli esperti e gli appassionati sanno: significa, grazie alle carte lasciate dal padre Bruno, futurista principe dell’area nostra e ben curate appunto dal figlio Paolo (nonché incrementate), entrare nelle viscere del continuum quotidiano del futurismo della Venezia Giulia (e non solo). Significa sentire a pelle queste artisti: è un po’ come averci vissuto.” Ed ancora :Bello, nuovo e stimolante il lavoro sul futurismo giuliano è corredato da un notevole materiale iconografico con cose rare o poco viste: alcune del tutto inedite. Si viaggia a riconsiderare alcuni rapporti interessanti, come quello col dalmata Crali, o quello intenso col “capo” Filippo Tommaso Martinetti. Ma ci si perde anche nel famigliare, quasi nell’intimo, a volte, tanto da credere di scorgere segreti svelati.

Il secondo incontro si terrà giovedì 17 maggio, sempre alle ore 18.00, e sarà dedicato al volume Mistica e Architettura. Il simbolismo del cerchio e della cupola, scritto da Louis Hautecoeur (1884 - 1973), il grande studioso francese, professore di storia dell’arte e dell’architettura all’Ecole des Beaux-Arts, conservatore al Louvre e direttore delle Belle Arti.

Con la presentazione del volume dell’I.R.C.I., ancora una volta la prestigiosa fondazione Wolfson Mitchell, con sede a Miami e Genova Nervi, rilancia il suo messaggio di risposta alla contemporanea cultura della comunicazione, ribadendo come l’aspetto visivo sia il canale principale attraverso il quale l’uomo entra in contatto con il mondo.


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